23 aprile 2019: Giornata Internazionale del Libro e della Lettura. "Voci della Liberazione: 25 aprile 1945"
“Bella ciao” testo
«Una mattina mi son svegliato, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor.
Oh partigiano, portami via, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! Oh partigiano, portami via, ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir.
Mi seppellirai [Mi porterai / E seppellire] lassù in [sulla] montagna, oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E seppellire [Mi seppellirai / Mi porterai] lassù in [sulla] montagna [sotto l’ombra] all’ombra di un bel fior.
E [Tutte] le genti che passeranno oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! E [Tutte] le genti che passeranno Ti diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano», oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! «È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!»
La storia di “Bella ciao”, ancora discussa, ha origini controverse, di difficile ricostruzione storica.
L’etnomusicologo e ricercatore Enrico Strobino la definisce una “canzone gomitolo”, in cui più fili vengono avvolti.
Alla fine degli anni Cinquanta, quando ci fu l’esigenza di riunire le varie anime della Resistenza, quella comunista, liberale, socialista, cattolica, monarchica-badogliana, “Bella ciao” è stato assunto come brano partigiano per eccellenza.
Il tema della lotta atemporale per la libertà, contro un oppressore senza colore né bandiera, unito a musica orecchiabile, con parole facili da ricordare, ha superato i confini nazionali.
Tradotta e cantata in molte altre lingue, “Bella ciao”, bene immateriale, patrimonio popolare, è diventata simbolo di libertà in gran parte del mondo.
Percorso di lettura
Il 1° Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale. Bari 28/29 gennaio 1944, 1964.
[Bibl. CMRC STO 408]
1944: Roma tra liberazione, jazz e boogie: catalogo della mostra storico-fotografica, Edizioni Nuovi Equilibri, [1986?].
[Bibl.CMRC Misc. V 301]
Battaglia Roberto, Storia della Resistenza italiana: 8 settembre 1943 – 25 aprile 1945, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1953.
[Bibl. CMRC STO 448]
Bendiscioli Mario, Antifascismo e Resistenza, Roma, Nuova Universale Studium, 1974.
[Bibl. CMRC STO 183]
Cacciola Salvatore, Liriche della Resistenza, Padova, Edizioni Stediv, 1957.
[Bibl. CMRC Misc. VI 275]
Capitani Mario, La difesa di Roma: cronistoria dal 25 luglio al 29 settembre 1943, Modena, S.T.E.M.- Mucchi, 1973.
[Bibl. CMRC E 281]
Chicco Francesco, Livio Gigi, 1922-1945: sintesi storica e documenti del fascismo e dell’antifascismo italiani, Torino, Paravia & C.,1970.
[Bibl. CMRC STO 183]
Delle Piane Mario, Funzione storica dei Comitati di Liberazione Nazionale, Firenze, La Nuova Italia Editrice, 1946.
[Bibl. CMRC STO 320]
Malvezzi Piero, Pirelli Giovanni (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza europea,
Torino, Giulio Einaudi Editore, 1954.
[Bibl. CMRC STO 440]
Malvezzi Piero, Pirelli Giovanni (a cura di), Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana,
Torino, Giulio Einaudi Editore, 1952.
[Bibl. CMRC STO 441]
Paparazzo Vittorio, Il vento non piega le querce, Roma, Edizioni Associate, 2004.
[Bibl.CMRC Misc. IV 653]
Voci di guerra e di mestieri. Una ricerca dell’Archivio della Memoria nei Comuni di Affile, Bellegra, Capranica Prenestina, Castel San Pietro Romano, Cave, Cerreto Laziale, Colleferro, Gavignano, Olevano Romano, Palestrina, Pisoniano, Rocca Santo Stefano, Roiate, San Vito Romano, Archivio della Memoria, 2003.
[Bibl. CMRC R 987]
Ragghianti Carlo L., Disegno della liberazione italiana, Firenze, Vallecchi, 1975.
[Bibl. CMRC STO 278]
Tedesco Viva, Il contributo di Roma e della provincia nella lotta di Liberazione, Amministrazione Provinciale di Roma, [1963].
[Bibl. CMRC EA 42]
Valiani Leo, Tutte le strade conducono a Roma, Firenze, La Nuova Italia, 1947.
[Bibl. CMRC STO 17]